Un film di Gianni Di Gregorio con Gianni Di Gregorio, Marco Marzocca, Valentina Lodovini, Daniela Giordano, Gianfelice Imparato. Cast completo Genere Commedia, – Italia, 2014
Ancora sei mesi e Gianni andrà in pensione. Nell’attesa, passeggia o legge il giornale in ufficio, turbato solo da una mosca fastidiosa. Ma poi qualcosa accade e Gianni viene convocato dal direttore. Circolari, leggi, articoli, tutto sembra congiurare contro di lui, che scopre all’improvviso di dover lavorare altri tre anni e di doversi trasferire in un ufficio decentrato. La sua vita intanto va a rotoli, tra attacchi di panico, ansie, mancamenti, un’ex moglie assillante, una figlia che cerca casa ma in fondo vuole la sua, le automobili che impediscono il passo sulle strisce pedonali, un Suv parcheggiato in un vicolo angusto che ostacola il transito, le riunioni condominiali e una vicina anziana e indisponente. In suo aiuto arrivano Raffaele, dentista, compagno della moglie e all’occorrenza precettore spirituale, e Marco, collega disciplinato, accogliente e disponibile col prossimo, sempre troppo ingrato con lui. I consigli di Raffaele aiutano Gianni a liberarsi dalle tribolazioni accumulate e ad affrancare Marco dalle proprie insicurezze. Perché Gianni e Marco sono allo stesso modo gentili, tolleranti e decisamente inclini alla mitezza.
Facciamo un passo indietro. Gianni Di Gregorio esordisce a sessant’anni con Pranzo di Ferragosto e svecchia il cinema italiano. A colpire più del soggetto, quattro ‘nonne’ e un nipote âgée, è il trattamento. Libera, autobiografica e abitata da attrici amatoriali, la commedia festiva rimanda a un tempo che è quello delle sue protagoniste, quattro novantenni che si contendono il televisore e si fanno beffa delle prescrizioni mediche e dei regimi alimentari. Tra i capricci delle une e i protagonismi delle altre, si accomoda Gianni Di Gregorio, uomo di gusto e di (grande) pazienza che, alla maniera di Nanni Moretti, assume il nome proprio come regista/personaggio e satura il suo cinema di vicende personali. Nel 2011 poi, sulla scia del successo di Pranzo di Ferragosto, gira Gianni e le donne, una commedia motivata dalla personale urgenza di esorcizzare di fronte agli spettatori la paura di invecchiare. Gianni e le donne ribadisce il ‘primo piano’ ed esibisce fin dal titolo una radicalità maggiore nel mettere in gioco il suo autore. Buoni a nulla, tre anni dopo, propone una variazione, una discontinuità nella continuità. L’appartamento di Gianni, luogo concentrazionario di azione e narrazione, ma pure spazio di riflessione sofferta e a volte involuta sulla vecchiaia, prende aria e svincola l’attore, che questa volta co-interpreta il suo film e disloca letteralmente il suo personaggio. Condiviso con Marco Marzocca, Buoni a nulla racconta il piccolo quotidiano di Gianni e lo misura coi giorni ordinari di Marco, un collega remissivo che non si fa valere e su cui il mondo si rivale. Per abitudine, per idiozia o magari perché ha una madre malata a casa, un bambino da gestire e il posto da preservare. Marco è in fondo il doppio, soltanto più giovane, di Gianni che come lui non apre mai il fuoco e se lo aprono gli altri si lascia bruciare. Nel modo di Gianni, Marco si sente incompreso, mantiene il nome del suo interprete e prova disilluso a fare fronte ai soprusi. Se fino a ieri l’essenziale nel cinema di Di Gregorio ‘dimorava’ tra porte e corridoi, oggi è in azione nelle relazioni amicali, condominiali, lavorative, sociali. E là fuori, fuori anche dal raccordo, è davvero dura per chi ha una qualità inafferrabile come la mitezza. Perché in Buoni a nulla Gianni dimostra e ci dimostra che non è un superstite e che non ha rinunciato alla lotta. Trascinatore che trascina, Gianni impara a dire no e a praticare l’urto frontale con chi non pensa mai di essere garbato con lui. Lo stesso accadrà al suo doppio, ottenendo il medesimo e comico risultato: ripiombare nella propria disposizione e dentro un’angolazione dall’alto, che indica la riacquistata condizione di soggezione del protagonista. Raddoppiato elogio della mitezza e quieto incontro con l’uguale, Buoni a nulla smarrisce per strada lo stupore e il disorientamento di Pranzo di Ferragosto. L’artificio narrativo dell’altro da sé, un altro in fondo troppo uguale a sé e ‘in ansia di adeguamento’, non trova poi una motivazione efficace. Nondimeno, il Gianni duplicato di Marco Marzocca è credibile e ispirato al pari dei comprimari, che riconfermano la sensibilità di Di Gregorio per gli attori (non) professionisti.
commento di Marzia Gandolfi visibile qui:
https://www.mymovies.it/film/2014/buonianulla/
tres, che oggi vi propone un film ottenuto dal mio emule in perfetto stile con questo blog!
https://mega.nz/#!IcsFBZyQ!qtDwm1iNH3lU5T2eIUnTfGDH6isFqbUEgvsGAVpiPwM
Un utente segnala audio fuori sincrono.
Aggiungo link mia versione:
https://mega.nz/#!sB4BHL7D!F0hNOVqFRvOlkgwN9F_PQe358u4_HYrHNnLqTBSevS0
Grazie della segnalazione.
OK!
tres
grazie