Firenze, 1905. Lucy Honeychurch e sua cugina Charlotte Bartlett soggiornano a Firenze, dove gli è stata promessa una camera con vista sull’Arno. Ma giunte alla pensione Bertolini, scoprono con rammarico che la camera volge le spalle al fiume. Mr. Emerson, un gentiluomo inglese, propone uno scambio con quella del figlio. Charlotte rifiuta ma l’intervento persuasivo del reverendo Beebe vince la sua resistenza. Se le maniere inopportune di Mr. Emerson infastidiscono Charlotte, Lucy è affascinata dallo charme del figlio George, libero pensatore insofferente alle convenzioni sociali. Una rissa mortale, a cui partecipa accidentalmente, la fa cadere tra le braccia del ragazzo, a cui Lucy si ostina a resistere. Ma il fato darà ragione a George e al suo sentimento, sovvertendo l’ordine stabilito.
Camera con vista apre e chiude in uno spazio identico, la finestra di una pensione fiorentina, dove s’iscrive lo stesso personaggio: Lucy. L’ultima immagine dell’eroina differisce radicalmente da quella del debutto, come sottolinea finemente la messa in scena di James Ivory.
Se la prima apparizione è in primo piano, un contre-plongée su un volto ancora rotondo e puerile sotto l’acconciatura tardo-vittoriana, l’ultima rivela una Lucy sciolta come i suoi capelli, ripresa in piano medio a scoprire il corpo sbocciato e le forme piene sullo sfondo ideale di un paesaggio fiorentino. Camera con vista svolge un racconto di formazione, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta di una giovane donna dell’alta società inglese. La passione amorosa è il principale vettore di questo mutamento e Ivory si prende tutto il tempo per dipingere l’affresco sentimentale della sua eroina, contesa da due uomini. Il primo è George, rappresentante fervido della middle class inglese, improntato a un idealismo generoso e al quale il biondo Julian Sands conferisce una presenza selvatica e carnale.
commento di Marzia Gandolfi
visibile qui:
https://www.mymovies.it/film/1985/cameraconvista/
tres, che nel proporvi questo film (rippato dal mio DVD) vi ricorda che la famiglia Cuccuru e i suo avvocato Martino Sechi sono dei grandissimi imbroglioni! Aggiungo che è un vero scandalo che le Poste abbiano auto Francesi e che le portalettere (almeno in Sardegna) siano analfabete!
https://mega.nz/file/4z91jYoL#49tnpxIkkiJNcTX5ee47l__qhGjmZBzo9Jo0KyV9j2s