Regia di Clint Eastwood. un film con Clint Eastwood, Eduardo Minett, Natalia Traven, Dwight Yoakam, Fernanda Urrejola Titolo originale: Cry Macho. Genere Drammatico, Thriller, Western, – USA, 2021
Mike Milo è una vecchia gloria del rodeo riconvertita in addestratore di cavalli alla fine degli anni Settanta. Un incidente e diverse bottiglie dopo è in credito con la vita e in debito col suo capo, Howard Polk. Padrone di un ranch con pochi scrupoli e molte ambasce, Polk affida a Mike la missione di ritrovare suo figlio in Messico e di condurlo negli States. Mike accetta ma le cose non saranno così facili. Rafael è testardo come il gallo con cui si accompagna, sua madre violenta come gli uomini di cui si circonda. Dissuaso a più riprese dagli scagnozzi della donna, decisa a trattenere il figlio al di qua del confine, Mike persiste e convince Rafael a seguirlo. L’improbabile duo incontrerà molti ostacoli lungo la strada ma altrettante corrispondenze che metteranno le rispettive vite nella giusta prospettiva.
Il titolo, Cry Macho, suona come un ossimoro. “Macho” esprime la natura esagerata e aggressiva della mascolinità, “cry” un versamento di emozioni ‘inconciliabile’ col machismo. L’uomo virile non piange, mai, o così almeno ci hanno fatto credere. Gli uomini di Eastwood, invece, si nascondono per piangere. Dietro le spalle alle volte, sotto al cappello questa volta.
Novantuno anni e sessantuno di cinema, Clint Eastwood non ha ancora finito con la (sua) virilità o forse sì. Perché a guardarlo bene Cry Macho non è un’opera introspettiva. Certo, in sostanza Eastwood ‘commenta’ il suo personaggio cinematografico ma sono brevi passaggi, serve accontentarsi e rivedere Gli spietati per trovare soddisfazione e un crepuscolare esame di coscienza in forma di bilancio.
Cry Macho non rinnova il genere che ha fatto la gloria dell’attore, rimane in superficie e contraddittorio a dispetto del titolo, un appello a rivedere i codici della mascolinità. I due personaggi femminili sono confinati in vecchi cliché: da una parte Leta, la madre instabile di Rafael, ebbra di vino e di uomini, dall’altra Marta, la locandiera generosa e dispensatrice di un casto amore. La puttana e la santa, difficile essere più reazionari di così. Il regista dei Ponti di Madison County ci ha abituati a un mondo migliore (Eastwood è politicamente conservatore e socialmente progressista) ma la questione è altrove e bisogna leggere i segnali lungo il cammino. Cry Macho svolge due film insieme: un road movie, interrotto da un lungo intermezzo bucolico, e un western esistenziale, che ha il ritiro dal mondo come unico orizzonte. Il primo è un racconto di formazione, che esplora i temi cari all’autore, la trasmissione, l’eredità, l’educazione al mondo (dei cavalli) e alla vita.
Sceneggiato maldestramente da Nick Schenk (che aveva fatto meglio con The Mule e magnificamente con Gran Torino), Cry Macho è l’adattamento del romanzo omonimo di N. Richard Nash. Tra cavalli e strade polverose, cavalca i luoghi comuni, accumulando personaggi unidimensionali e dialoghi elementari. La strada è lunga e l’intrigo si impantana in un torpore che rischia di essergli fatale. Al debutto, il film configura un potenziale da suspense, abbandonato progressivamente con l’azione. La tensione tra Mike, Rafael e sua madre, che gli ha messo alle calcagna un antagonista incompetente e costantemente beccato dal gallo del titolo, passa in secondo piano.
commento visibile quì:
https://www.mymovies.it/film/2021/cry-macho/
tres che si augura che questo film , mippato dal mio DVD, sia di vostro gradimento! E vi ricorda che a breve mi assenterò per qualche giorno!
https://mega.nz/file/lJ12nKzT#2Xswqk26f2eLYbDSFjsPn9U4efRes_EJIfRSf-pLxRQ