Un film di Joel Coen, Ethan Coen con George Clooney, John Turturro, Tim Blake Nelson, John Goodman, Holly Hunter, Charles Durning.
È un evento, anzi, l’evento. Infatti attribuisco a questo film cinque stelle, la massima valutazione. Non lo facevo da ventun anni, da Apocalypse Now. Non ci credevo più. “Fratello” contiene tutto ciò che fa il capolavoro: storia, regia importante e non visibile, attori, discrezione e leggerezza, il supporto, anche furbo, della musica (country), e finalmente non violenza, ottimismo ragionevole, e il sospetto che si possa ancora star bene. E poi la scrittura, l’intelligenza e l’ironia, e la misura migliore di tutto, e tutto esposto semplicemente, così come i grandi temi, desunti da piccole storie. E dunque si esce dalla sala e si ha la sensazione che in giro ci sia del buono e puoi trovarlo se cerchi e ti comporti bene. Nei titoli viene spiegato che l’ispirazione è l’ Odissea. Tre galeotti (ma erano dentro per piccole cose) evadono. Sono Ulisse Everett (Clooney), Delmar (Nelson) e Pete (Turturro), incontrano un vecchio cieco che prevede che la loro ricerca (un bottino nascosto) finirà quando vedranno una mucca su un tetto. Incontrano un gruppo di fedeli che si battezzano in un fiume; un nero che ha venduto l’anima al diavolo per suonare la chitarra; poi incidono una canzone – cantano benissimo – su un disco rudimentale. Partecipano a una rapina col gangster pazzo Faccia d’angelo, si fanno derubare da un venditore di bibbie. Sconvolgono una manifestazione del Ku Klux Klan. Cedono alla seduzione di tre sirene canterine. Sono coinvolti nella campagna elettorale del solito disonesto politicante. Alla fine Ulisse ritrova l’ex moglie, Penelope (e le sei figlie), che si stava sposando con un altro… uno dei Proci. Vengono ripresi dalle guardie che li hanno sempre inseguiti, stanno per essere impiccati, ma si salvano perchè la valle viene sommersa dal fiume, per via di una centrale elettrica che tutto trasformerà. Ed ecco la famosa mucca sul tetto. Nel frattempo erano all’oscuro dell’enorme successo del loro disco: I’m A Man of Constant Sorrow. Sì, va tutto a posto. E così il chiacchierone Ulisse-Clooney ha spiegato l’America della depressione, la vita, la speranza, la stupidità, e anche l’essenza, che forse è semplicemente una bella famiglia, magari con qualche amico sincero. Metafore precise, chiare e pulite, legate al passato e anche al presente di quel Paese. E mille citazioni: da Furore a Nick Manofredda a Gangster’s story a Nascita di una nazione. I tre protagonisti sono di una bravura impressionante, e dunque i Coen sono anche direttori d’attori. Ribadisco: le cinque stelle risalgono al 1979. Da tanto tempo davvero non si faceva un film così.
commento di Pino Farinotti visibile quì:
https://www.mymovies.it/film/2000/fratellodovesei/
tres, che in questa Domenica Invernale spera di allietarvi con questo film, io l’ho visto ieri sera e mi è piaciuto, spero anche a voi!
part 1
https://mega.nz/file/8EMjHaAA#anQXuZoqpoidrBrix_rY_FHE2dfM7OmD0CohyBkxlKc
part 2
https://mega.nz/file/AccRnIDY#tweuTRsQpTt5-S42z6xBgG0q7ng-THmJbkJXJZCklZs
part 3
https://mega.nz/file/trQF2AqZ#eHs-gu776yHYtl8nkWBQU2eMAdCvgPS2iSvFTXMhUfY
Ciao Tres, ti segnalo che i link non funzionano… grazie
Grazie, ricordamelo al mio ritorno come avrea letto vado via per 1 settimana per motivi di salute
tres