Regia di Alessandro Garilli. Con Ugo Piva, Nicola Adobati, Sebastiano Bronzato, Simone Coppo, Giusto Cucchiarini
Genere Drammatico, – Italia, 2023, durata 90 minuti
I fatti del gennaio 1943 visti attraverso gli occhi di sei soldati aggrappati alla vita
L’Operazione Barbarossa è stata una sconfitta, il Fronte Orientale è perso. I tedeschi non sono riusciti ad arrivare a Mosca e Leningrado. Anche a sud, molto più a sud, nella Stalingrado che doveva essere la via per il Caucaso, è tutta una fuga: le Panzerdivision arretrano, i romeni e gli ungheresi seguono. Ci sono anche gli italiani dell’8° Armata, l’Armata di Russia (ARMIR), che tra dicembre 1942 e gennaio 1943 sbandano, si difendono e continuano a marciare. Un gruppo di Alpini della Compagnia 604 rimane isolato nello sterminato e glaciale inverno russo. Sono il Sergente Bisi, Ferri, Prati, Zaina e Artico, che con l’aiuto del mulo Remigio trasportano il febbricitante Tenente Sala. Vogliono solo tornare a casa.
La seconda via è il primo film centrato unicamente sui fatti del gennaio 1943, visti attraverso gli occhi di sei soldati aggrappati alla vita.
La seconda via esce in sala il 26 gennaio, cioè lo stesso giorno in cui si celebra la “Giornata Nazionale della Memoria e del Sacrificio degli Alpini”, istituita ad aprile 2022 e che vede officiata la sua prima ricorrenza proprio quest’anno. Ma il film di Alessandro Garilli parte da lontano, da quasi sedici anni di ricerche, bozze, tentativi, proposte, che pian piano si trasformano in viaggi nell’oblast’ di Voronež, una sceneggiatura che gira da una decade, un documentario dal titolo Un tempo da neve.
Nel mezzo si susseguono campagne di crowdfunding, accumulo di patrocini istituzionali e non (Associazione Nazionale Alpini, Coni, Stato Maggiore dell’Esercito, Ministero della Difesa…), raccolta di preziose memorie orali come quelle di Carlo Vicentini e Nelson Cenci. L’obiettivo di Garilli è uno e soltanto uno – dare racconto visivo della tragica ritirata degli Alpini nel gennaio del 1943.
Siamo sul Fronte Orientale della Seconda Guerra Mondiale, o di quel che ne resta. Dopo Napoleone, anche Hitler è costretto a rinunciare alla conquista della Russia. E quella che doveva essere un’avanzata spedita e letale (le infauste otto settimane per essere a Mosca) si rivela un pantano mortale per centinaia di migliaia di soldati, divisi tra i capofila tedeschi e gli alleati romeni, ungheresi ed italiani.
L’Armata Italiana di Russia, composta da circa 230.000 uomini tra Carabinieri, soldati, Camicie Nere, Alpini, da esercito invasore è adesso costretta alla ritirata, una ritirata che avrà lo spaventoso conteggio di quasi 100.000 perdite (circa 70.000 morti o dispersi e 30.000 feriti). Di tutto questo c’è n’è abbondante traccia storica, memoriale, romanzesca, filmica, tra i lavori di Maria Teresa Giusti e Thomas Schlemmer, Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern e Italiani, brava gente di Giuseppe De Santis.
Recensione di Luigi Coluccio: https://www.mymovies.it/film/2023/la-seconda-via/
https://mega.nz/file/CThgSRZb#gV9HSBf1hLs-7NkZuFrDzsT7yU3nZBHZu0XKg9PtC6k
Grazie mille ancora!