LA STRANEZZA ( Roberto Andò)

Regia di Roberto Andò un film con Toni ServilloSalvo FicarraValentino PiconeGiulia AndòRosario Lisma Genere Commedia, – Italia2022

Girgenti, 1920. Nofrio e Bastiano sono becchini, ma anche attori “dilettanti professionisti” intenti a mettere in scena la tragicommedia “La trincea del rimorso, ovvero Cicciareddu e Pietruzzu”. L’ottantesimo compleanno di Giovanni Verga riporta Luigi Pirandello alla sua città natale, e la morte della balia del drammaturgo favorisce il suo incontro con i due becchini. Il Maestro è in crisi creativa, e osservando di nascosto le prove della compagnia amatoriale di Nofrio e Bastiano trae ispirazione per uno dei suoi lavori più importanti, “Sei personaggi in cerca d’autore”. Ciò che succede sul palco si mescola con ciò che succede dietro le quinte e Pirandello, silenzioso testimone della prima del duo strampalato, raccoglierà spunti per il debutto della sua nuova creazione, al quale Nofrio e Bastiano verranno invitati.

Roberto Andò, regista e sceneggiatore insieme a Massimo Gaudioso (anche coautore del soggetto) e Ugo Chiti, intesse un arazzo che intreccia linee narrative e ricordi letterari ma anche metacinematografici.

Nofrio e Bastiano rimandano all’Amleto scespiriano, e la scelta di Ficarra e Picone nei ruoli dei due becchini a quella di Franco e Ciccio nell’episodio “La giara” (citato visivamente da una locandina in La stranezza) nel Kaos dei fratelli Taviani. E la sceneggiatura lavora in levare, alludendo senza mai diventare didascalica (magistrale il contenimento nel non citare “Questa sera si recita a soggetto”).

Anche il processo creativo viene raccontato come una tessitura fra vita e teatro, un continuo reciproco nutrimento che si arricchisce della profondità psicologica (o psicoanalitica) pirandelliana derivata all’autore anche da esperienze personali (la pazzia della moglie), dall’affinità elettiva con il coevo Sigmund Freud, e da quel tormento interiore che l’autore siciliano definiva “la stranezza”. Toni Servillo fa sua quell’afflizione nascosta, abbinata alla mitezza garbata che caratterizzava Pirandello, e ritrae il drammaturgo come un’ombra che scivola dietro le quinte. La sua interpretazione è speculare e contraria a quella in Qui rido io, film fratello a La stranezza: tanto là era animale da palcoscenico, sopra le righe anche nel privato, quanto qui è figura defilata e silente, disposta a lasciare i riflettori al prossimo, con educazione antica.

Per contro Valentino Picone e soprattutto Salvo Ficarra sono maschere estremamente efficaci nella loro esagerazione drammaturgica, e il loro casting è un vero colpo di genio: due guitti che non distinguono finzione e realtà, e per i quali il confine fra tragico e comico è costantemente superabile.

La stranezza alterna la cupezza e i fantasmi dell’autore con la luminosità delle scene e la pirotecnia performativa degli attori, traducendo in immagini il lavoro di squadra fra chi crea letteratura – non solo Pirandello, ma anche Giovanni Verga (nel cammeo di Renato Carpentieri) e Leonardo Sciascia, cui il film è dedicato – e chi la porta in scena dandole carne, sangue e temperamento. La ponderata gravitas di Toni Servillo è efficacemente controbilanciata dalla leggerezza mercuriale di Ficarra e Picone, e non stupisce la generosità con cui molti attori di primo piano – da Luigi Lo Cascio a Donatella Finocchiaro, da Galatea Ranzi a Fausto Russo Alesi – si siano prestati a farsi pennellata nell’affresco ampio del regista.

commento di Paola Casella, visibile quì:

https://www.mymovies.it/film/2022/la-stranezza/

tres, che tornato dopo una settimina di assenza (per motivi di salute) vi dice 2 cose:

  1.  Per quanto riguarda la mia salute potrebbe andare meglio, ma non mi lamento!
  2.  Leggo sol Corriere della Sera di Mercoledì 24 Maggio l’intervista con Benedetto Levi, a.d. di Iliad che asserisce “Il rapporto con i clienti per noi è come una ossessione” di certo nell’indagine NON si sono rivolti a me! A me, Iliad  (mentre ero all’estero ha rubato 50 Euro)!

6 replies to “LA STRANEZZA ( Roberto Andò)

  1. Felice di avere tue notizie, anche se potrebbero essere migliori, ma tutti dobbiamo vivere con gli inevitabili acciacchi (per me dell’età oramai non più giovanile).
    Bentornato
    K.

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