Marinai donne e guai (Giorgio Simonelli, 1958)

Regia di Giorgio Simonelli. Con Ugo Tognazzi, Abbe Lane, Lauretta Masiero, Maurizio Arena, Arturo Bragaglia, Riccardo Billi

Genere Comico – Italia, Spagna, 1958, durata 90 minuti

Un cacciatorpediniere italiano attracca a Barcellona. I quattro marinai Maurizio, Domenico, Raffele e Pietro dovrebbero essere consegnati a bordo viste e considerate le loro imprese in porti precedenti. Un condono però permette la loro discesa a terra , cosa che non piace per nulla al loro diretto superiore Campana il quale, comandando la ronda, impone loro di non separarsi mai. Il che invece avviene perché Maurizio si fa attrarre dall’affascinante Manuela che deve procurarsi una divisa da marinaio per permettere a un contrabbandiere di sfuggire alla gang che ha derubato e che lo vuole morto. E’ solo l’inizio delle avventure del quartetto.
Giorgio Simonelli non ha alcuna pretesa di emulare Un giorno a New York di Stanley Donen e Gene Kelly e ce lo ricorda con una battuta affidata a Ugo Tognazzi nel finale del film. Gli basta portare sullo schermo alcuni dei nomi noti dell’epoca, creare un po’ di attesa sull’esibizione di bellezze muliebri (e qui Lauretta Masiero si difende con classe nel confronto con Abbe Lane) e movimentare più che può la sceneggiatura (grazie a Metz, Gianviti, Castellano e Pipolo).
Ne nasce un film di totale evasione in cui Tognazzi e Vianello fanno coppia all’inizio e nel finale e poi l’Ugo nazionale viene lasciato da solo a cercare di incastrare i marinai indisciplinati. Sui quali domina un Maurizio Arena impegnato a fare il bello con qualche ingenuità di troppo. Ingenuità che sta anche nella messa in scena grazie alla quale a Barcellona i marinai italiani parlano e comprendono anche le sfumature dello spagnolo alla perfezione, meglio di un accademico dell’Università di Salamanca.
Per il resto a sostenere la vicenda ci sono due canzoni di successo di Domenico Modugno: quella dal titolo omonimo del film e “La donna riccia” che è cantata da Abbe Lane. Una nota di curiosità è data dalla presenza quale “consulente navale” dell’ammiraglio Marc’Antonio Bragadin che, in precedenza, si era occupato di film bellici dedicati alle imprese del nostro esercito sui mari nel corso della seconda guerra mandiale.

Recensione di Giancarlo Zappoli: https://www.mymovies.it/film/1958/marinaidonneeguai/

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