ROSSO ISTANBUL ( Ferzan Ozpetek)

Un film di Ferzan Ozpetek con Halit ErgençTuba BüyüküstünNejat IslerMehmet GünsürCigdem OnatSerra Yilmaz Titolo originale: Istanbul Kirmizisi. Genere Commedia, – ItaliaTurchia2017durata 115 minuti. Uscita cinema giovedì 2 marzo 2017 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13

Orhan Sahin, uno scrittore che deve la sua fama a una raccolta di favole anatoliche (e che porta il nome del premio Nobel turco Pamuk), torna ad Istanbul dopo vent’anni di esilio autoimposto a Londra. Il suo compito è fare da editor a un celeberrimo regista, Deniz Soysal, che ha scritto un libro in cui sono contenuti ricordi d’infanzia e giovinezza, nonché amori, amici e parenti: questi ultimi ancora vivi e presenti nella Istanbul contemporanea, e pronti a presentarsi al cospetto di Orhan. Soysal invece, dopo un breve contatto iniziale, scompare, come per lasciare il suo posto all’editor venuto dall’Inghilterra. Sahin raccoglierà suo malgrado il testimone del regista entrando nella sua vita e nel suo mondo degli affetti, con un coinvolgimento personale che sorprenderà lui per primo.

Esattamente vent’anni dopo Il bagno turco, anche Ferzan Ozpetek torna nella nativa Turchia per mettere in scena Rosso Istanbul, il romanzo che ha dedicato alla madre, cosa che fa anche con il film tratto da quel romanzo.

La sua storia è piena di madri senza figli, più che di figli senza madri, perché sono i figli ad andarsene lontano seguendo un percorso centrifugo che li allontana dalle loro radici. Rosso Istanbul segue il peregrinare sonnambulo del suo protagonista come quello di Ozpetek, stranieri in una patria che hanno lasciato tanto tempo prima, e i suoi incontri non comportano un contatto fisico, ma sono contatti fugaci con le ombre di un passato che torna a rivisitare il presente. Impossibile non pensare al bel documentario di Grant Gee basato sul romanzo “Il museo dell’innocenza”, scritto e interpretato, guarda caso, da Orhan Pamuk.
Ma laddove Istanbul e il Museo dell’innocenza di Pamuk lasciava che a parlare fossero soprattutto le immagini, avvolgendoci visivamente in quel sonnambulismo nostalgico, qui è la parola scritta a prendere il sopravvento, ed è lì che iniziano i problemi: frasi come “Tu potresti essere l’uomo che ho sempre cercato”, “Chi guarda troppo il passato non vede il presente”, o ancora “Il dolore separa le persone o le unisce per sempre”, tolte dalla pagina bianca e messe in bocca a personaggi in carne ed ossa fanno l’effetto di proclami o proverbi invece di scambi verbali autentici, anche perché quasi mai le persone hanno una consapevolezza così eloquente del proprio pensiero. Ozpetek dice del regista Deniz (e probabilmente anche di sé) che ha bisogno di mentire per essere sincero e darebbe la vita per un attimo di verità, ma è proprio la verità a venire spazzata via da questo tipo di conversazioni innaturali.

comento visibile qu:

https://www.mymovies.it/film/2017/rossoistanbul/

tres, che augura a tutti una buona giornata!

 

2 replies to “ROSSO ISTANBUL ( Ferzan Ozpetek)

  1. Vorrei aggiungere che leggo ovunque che il piano vaccini è in un ritardo pazzesco! Del resto è coordinato da un Generale degli Alpini (sicuramente persona degnissima) ma forse più adatta ad altre mansioni, e il ministro della Salute (speranza) è un laureato in Economia!Abbiamo persone do spicco come il Prof. Mantovani che per competenza è al livello di Tony fauci e allora usiamo la sua capacità!

    tres

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