The kill team (Dan Krauss, 2019)

Regia di Dan Krauss. Con Nat Wolff, Alexander Skarsgård, Adam Long, Jonathan Whitesell, Brian Marc

Genere Azione, Drammatico, – USA, 2019, durata 87 minuti

Una storia potente sulle distorsioni del militarismo e sugli effetti nefasti del supremalismo.

Andrew Briggman è un soldato di stanza nella zona di Kandahar e fa parte di un plotone che deve presidiare l’area ed individuare eventuali cellule terroristiche. A capo dell’unità è il sergente Deeks il quale è impegnato a trasformare i suoi uomini in assassini che vedano in ogni afgano non un essere umano ma un possibile attentatore indipendentemente dall’età. Briggman non può accettare una simile logica ma al contempo non sa decidersi tra il denunciare il superiore, mettendo in gioco la sua stessa esistenza, oppure lasciarsi attrarre dalla forza seduttrice di chi pensa che seminare indiscriminatamente la morte sia un atto di valore.
Nel 2011 il soldato Adam Winsfield viene condannato a tre anni per aver partecipato all’omicidio di un afgano inerme. In realtà era stato lo stesso Winsfield a chiedere al padre, via chat, di intervenire dopo il primo omicidio ma l’uomo si era sentito rispondere che il figlio, rischiando la pelle, avrebbe dovuto denunciare direttamente ai superiori in loco quanto stava avvenendo. Dan Krauss fu colpito da questa situazione contraddittoria e decise di girare un documentario uscito negli States nel 2014.
Oggi, a cinque anni di distanza con la direzione dello stesso Krauss, quella storia diventa un film di finzione che di finto ha ben poco. Perché è vero che vengono alla mente situazioni concentrazionarie che nel genere bellico hanno visto proporre piccoli capolavori come Streamers di Robert Altman ma qui c’è, a fare da fil rouge, la subdola fascinazione del Male. Perché Deeks, splendidamente interpretato da Alexander Skarsgård, ha tutto dalla sua per riuscire a convincere gli altri della propria ‘moralità’. Va a prendere il posto di un collega che è saltato su una mina mentre stava andando a dare delle caramelle a dei bambini afgani, il terrorismo è una realtà, molti commilitoni sono morti in attentati quindi… lui e chi è ai suoi ordini hanno il diritto, se non addirittura il dovere, di uccidere chiunque non sia made in USA.
Non è facile sottrarsi al suo influsso e lo è ancora meno quando questo si trasforma in minaccia. Krauss torna a riflettere sulle distorsioni del militarismo e sugli effetti nefasti di un’ideologia che vede una razza come superiore alle altre con le conseguenze del caso.

Recensione di Giancarlo Zappoli: https://www.mymovies.it/film/2019/the-kill-team/

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