Regia di Mike Van Diem. Con Ksenia Solo, Giancarlo Giannini, Gijs Naber, Donatella Finocchiaro, Lidia Vitale
Titolo originale: Tulipani: Love, Honour and a Bicycle. Genere Commedia, Drammatico, – Paesi Bassi, Italia, Canada, 2017, durata 100 minuti.
Narrazione pura e coinvolgente per una piacevole incursione nella Puglia che fu
Un’esplosione in una grotta nei pressi di un tranquillo villaggio del sud Italia. Un ispettore di polizia trova il corpo di un eremita arruffato, che una volta era a capo di una potente mafia locale. L’indagine porta rapidamente ad una giovane donna canadese che recentemente ha soggiornato nel villaggio per spargere le ceneri della sua defunta madre italiana. Quando viene interrogata, l’ispettore scopre che al suo arrivo gli abitanti del villaggio locale la accolsero come la figlia perduta da tempo di un padre leggendario: un contadino olandese testardo che una volta ha guidato la sua bicicletta dal Sud dell’Olanda per coltivare i tulipani nel caldo soffocante della Puglia.
Il tulipano dev’essere un tipo di fiore che, oltre a creare bolle finanziarie come accade nell’Olanda del 1637 (come ci è stato ricordato da Oliver Stone in Wall Street – Il denaro non dorme mai) cinematograficamente favorisce una buona dose di leggerezza a storie che raccontano la realtà con l’intento di trasfigurarla in forme romantico-fiabesche.
È quanto accadeva in Pane e tulipani di Silvio Soldini e che si ripropone in questa coproduzione italo-olandese che ha come location la Puglia e i suoi affascinanti scenari architettonico-naturali. A partire da Giancarlo Giannini, che interpreta con divertita curiosità il ruolo dell’investigatore affascinato da un’affabulazione che fonde favola, realtà criminale, romanticismo e fascino dell’ignoto, tutti partecipano alla realizzazione del film con convinta adesione. Tanto da poter trascinare anche lo spettatore (seduto ad ascoltare come Giannini) in questa vicenda in cui la passione per un amore lontano, la scoperta reciproca tra autoctoni e straniero e l’incontro con una figura paterna mai conosciuta si trasformano in una piacevole incursione nella Puglia che fu.
Il tutto mediato dallo sguardo di un bambino divenuto un uomo che, come il Totò di Nuovo Cinema Paradiso, osserva con occhi incantati le azioni dell’amico olandese che, a tratti, può sembrare l’eroe di un film d’azione. Ogni tanto è utile prendere coscienza che il cinema può anche essere (e a buon diritto) narrazione pura senza altre pretese. Mike Van Diem fa bene a ricordarcelo.
Recensione di Giancarlo Zappoli: https://www.mymovies.it/film/2017/tulipani/
https://mega.nz/file/kgEEnAaC#J4jh1MDmWek_AiMt9yBDpZLdZ9IfUYacCiB3C_mdack