VELLUTO BLU (David Lynch)

Regia di David Lynch un film con Isabella RosselliniKyle MacLachlanDennis HopperLaura DernHope LangeDean Stockwell

Il padre di Jeffrey Beaumont è colpito da un infarto: lui torna a Lumberton per assisterli. Un giorno trova in un terreno abbandonato un orecchio umano mozzato. Lo consegna alla polizia, ma prosegue da solo le sue indagini, concentrando la sua attenzione sulla cantante Dorothy Vallens.
Dietro una staccionata bianca si nasconde la provincia americana, con il suo sogno impossibile di serenità, in cui cantano i pettirossi. Nell’erba invece si nasconde l’inaspettato: un orecchio umano reciso e attorniato di insetti, a ricordarci che il male esiste e si cela nei luoghi più inaspettati. A ricordarci quanto possa essere profonda la tana del Bianconiglio.

L’Alice della situazione – tutto il cinema di Lynch è attraversato dalla visione di Lewis Carroll, così come da Il mago di Oz – è un giovane curioso, che vince la noia dilettandosi in indagini su casi più grandi di lui.

Anziché scoprire il Paese delle meraviglie, troverà l’orrore e finirà per scottarsi metaforicamente le dita, ma anche per arrivare laddove nessuno aveva il coraggio o l’interesse di recarsi. Per David Lynch Velluto blu è il film della svolta, quello che muta in maniera irreversibile la sua carriera e trasforma le intuizioni da incubo di Eraserhead in una forma compiuta, rivestita da un’apparenza tranquillizzante e seducente. Dopo l’acclamazIone di The Elephant Man e le perplessità derivate dal flop di Dune, Lynch impara la lezione n.1.
La sua arte, l’intuizione che lui è capace di trasporre dallo stato onirico a quello creativo, è irriducibile ai compromessi di una sceneggiatura in tre atti o alle esigenze di un produttore. Nella sua sostanziale alterità, solo il tempo è capace di dar ragione all’arte di David Lynch. E così avverrà, specie dopo la rivoluzione televisiva di Twin Peaks. Ma tutto ha inizio qui, in un film che sembra la summa di ciò che verrà. Come lo stesso Lynch ha più volte dichiarato, c’è un po’ di Frank Booth – un Dennis Hopper da incubo, perennemente in uno stato di alterazione – in ogni BOB e in ogni villain della Loggia Nera, così come c’è un po’ dell’agente Cooper nel giovane Jeffrey, voyeur desiderante e insieme oggetto del desiderio.

commento di Emanuele Sacchi visibile quì

https://www.mymovies.it/film/1986/vellutoblu/

tres, che oggi vi propone questo film

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